lunedì 5 dicembre 2016

Goldman Sachs chiede un altro governo "senza voto". E' BUFERA

Post referendum, i mercati puntano su un nuovo governo (non eletto)

ROMA - Reazione positiva delle borse, Milano compresa, e tenuta dello spread tra Btp e Bund. La prima reazione dei mercati finanziari al risultato del referendum con le dimissioni del premier Matteo Renzi, è all'insegna della volatilità ma senza strappi particolari, anche se la vittoria del no è stata ben più ampia rispetto alle previsioni di analisti e investitori.

NESSUN TERREMOTO - Sui mercati si registra un certo flusso di vendite sui bond governativi dell'area euro, la tenuta dell'euro dopo lo scivolone sulle piazze asiatiche ai minimi da 21 mesi sul dollaro e i rialzi dei listini azionari, anche Milano nonostante il nervosismo sul comparto dei bancari.

L'ANALISI DI GOLDMAN SACHS - "La vittoria del no al referendum non rappresenta un trauma istituzionale - scrive Goldman Sachs in un report sull'analisi del voto referendario - l'architettura dello Stato italiano rimane quella in vigore dal 1948". La vittoria del no non rappresenta lo spettro di una profonda crisi istituzionale.


Post referendum, i mercati puntano su un nuovo governo (non eletto)
„OBIETTIVO NUOVO GOVERNO - La reazione nel complesso positiva dei mercati si spiega con il fatto che gli investitori sono convinti che in pochi giorni verrà formato un nuovo governo di transizione sostenuto dalla stessa maggioranza di quello guidato da Matteo Renzi. Per i mercati le elezioni politiche non sono dietro l'angolo. "Quello che è rilevante per i mercati è lo scenario che si apre ora - continua Goldman Sachs - e riteniamo che ci sarà un nuovo governo di transizione che porterà il paese alle elezioni alla scadenza naturale della legislatura". Goldman Sachs non crede a un governo tecnico e ritiene che il nuovo premier sarà espressione della attuale maggioranza e tra le ipotesi - continua la nota - c'è il ministro dell'Economia Per Carlo Padoan.

Post referendum, i mercati puntano su un nuovo governo (non eletto)
GOVERNO DI TRANSIZIONE - Anche per gli analisti di UniCredit lo scenario più probabile è la "formazione di un governo di transizione" per consentire l'approvazione di una nuova legge elettorale con le elezioni non prima del secondo semestre dell'anno prossimo. 

RISCHIANO LE BANCHE - Il Credit Suisse concentra la lettura del voto sugli effetti per il sistema bancario italiano. "Una vittoria del no era attesa - scrive la banca svizzera - ma non era prevista così ampia". Secondo il Credit Suisse è possibile una fase di instabilità politica ed incertezza che avranno un impatto negativo sulle banche italiane.




FONTE: http://www.today.it/


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