Il sottosegretario al Viminale, Gianpiero Bocci (Pd), ha usato un elicottero dei Vigili del fuoco per far campagna per il Sì e tornare a casa per il referendum (e il pranzo della domenica)
Quattrordicimila euro per sette ore di volo. Tanto ci è costato il voto al referendum del sottosegretario del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, originario di Cerreto di Spoleto e “accompagnato” a casa domenica scorsa da un elicottero dei Vigili del Fuoco.
Un giro in elicottero in cui – tra l’altro – Bocci ha approfittato per far campagna per il Sì. “Non c’è stato nessun vero incontro istituzionale”, raccontato i Vigili del Fuoco al Fatto, “Spiegava quanto fossero giuste le ragioni del Sì, insistendo sul fatto che anche noi avremmo dovuto votare Sì per modernizzare lo Stato e allo stesso tempo dargli stabilità”. La stessa stabilità che gli avrebbe permesso di restare incollato alla poltrona, ovviamente.
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